Esempio di progetto


“Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente 
che gli consenta di svilupparsi liberamente”
 Maria Montessori


“RiverDSA”

Il progetto "RiverDSA" e il laboratorio "Aiutami a fare da solo" sono iniziative promosse da Canalescuola rivolte agli alunni altoatesini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con l'impegno delle Istituzioni e dell'amministrazione pubblica della Provincia Autonoma di Bolzano e, in particolar modo, dell'assessorato e della Sovrintendenza Scolastico. "RiverDSA" è un progetto pensato per dare supporto fattivo e operativo agli alunni, alle famiglie e alle scuole. "Aiutami a fare da solo" è un laboratorio pomeridiano extrascolastico dove bambini e ragazzi hanno la possibilità di essere seguiti da personale specializzato nello svolgimento dei compiti scolastici, nello studio e nella costruzione di un metodo di studio basato sulla valorizzazione delle abilità personali.Il laboratorio aperto dal 13 ottobre 2008 e situato presso il Centro Don Bosco di Laives (BZ), accoglie gli alunni delle scuole della città di Laives e dintorni tutti i pomeriggi dalle 14.00 alle 18.00. Il laboratorio vuole configurarsi inoltre come centro d'esperienza sui DSA nel territorio di Laives per offrire sostegno a tutti gli interessati all'argomento. Dal gennaio 2010 il progetto si è esteso alla città di Bolzano dove è stata istituita una rete di scuole tra tutti gli Istituti Comprensivi e Pluricomprensivi della città con cui sono stati avviati due laboratori "Aiutami a fare da solo!”, che accolgono circa 100 alunni. Dal 2013 il progetto si è esteso anche alla città di Merano e alla zona della Bassa Atesina con l'istituzione di altri 2 laboratori. Dal 2014 sono state coinvolte anche delle scuole secondarie di secondo grado. Nel 2015 il progetto accoglie oltre 150 studenti all'anno in una rete di 6 laboratori.




L’idea, portata avanti negli anni, non riguarda la costituzione del classico servizio di “dopo scuola” ma si racchiude nella consapevolezza che il problema D.S.A. vada affrontato con mezzi e metodologie che vanno oltre all’assistenzialismo extrascolastico. In questo caso i ragazzi che partecipano alle attività del “laboratorio didattico-tecnologico” non vengono semplicemente per adempiere ai doveri scolastici ma per sviluppare un livello di autonomia attraverso l’uso degli strumenti compensativi informatici, allo scopo di trovare un personale metodo di studio spendibile a scuola, a casa e, in prospettiva futura, nell’ambito lavorativo. Il “laboratorio didattico tecnologico” rappresenta un ambiente di apprendimento adeguato in questo senso, un luogo fatto di persone che incoraggiano e stimolano i ragazzi ad esprimere le loro potenzialità cognitive e a crescere sul piano dell’autostima. Si tratta di un punto di riferimento per i genitori interessati a superare le frustrazioni accumulate durante gli anni di scuola, confrontandosi tra loro con la guida di persone specializzate nel settore, che possa aiutare a sviluppare la necessaria consapevolezza per affrontare il problema senza la paura di sentirsi soli. Si tratta di uno spazio dove gli insegnanti possono confrontarsi e conoscere più da vicino gli strumenti compensativi informatici: un servizio basato sulla collaborazione attiva tra istituzioni, famiglie e agenzie del territorio. Il laboratorio tecnologico si configura quale “centro di sperimentazione didattica/educativa” in cui i ragazzi della scuola secondaria presenti sul territorio vengono accolti per svolgere specifiche attività con l’ausilio di supporti tecnologici informatici

Innanzitutto, il percorso didattico/educativo, si articola nelle seguenti fasi di lavoro: 

  1.  Stesura del progetto individualizzato condiviso tra gli operatori sanitari, gli insegnanti, i genitori dell’allievo e gli operatori di “River-equipe”
  2. Individuazione e personalizzazione degli adeguati supporti e delle strategie didattiche, in funzione dell’età anagrafica e del livello di severità del disturbo
  3. Alfabetizzazione tecnologica legata all’uso degli strumenti compensativi informatici (come si utilizzano determinati software compensativi?..)
  4. Stimolare, indirizzare, incrementare l’autonomia dell’allievo lungo il suo percorso formativo, scolastico ed extrascolastico

La prima attività proposta in laboratorio ha riguardato la navigazione in internet su argomenti relativi l’interesse personale dello studente. Durante gli incontri successivi, le mappe e gli argomenti trattati iniziano gradualmente ad assumere un carattere più “scolastico”. Dunque, arriva il momento di stabilire delle regole da seguire durante le attività del laboratorio. Si presenta così l’occasione per costruire la mappa delle “regole fondamentali del laboratorio”, qui di seguito riportata:
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A questo punto si dà ai ragazzi l’occasione di condividere con gli insegnanti la mappa prodotta in laboratorio: essa chiama in causa gli insegnanti delle rispettive discipline. Prima dell’inizio delle attività previste dal progetto, è stato importante presentare in sede di collegio docenti la metodologia didattica che sarebbe stata impiegata durante il percorso degli alunni. A tal proposito, le principali finalità del progetto sono:

  • Consentire ai soggetti di affrontare il percorso scolastico con l’aiuto e il sostegno di figure professionali competenti, attraverso l’utilizzo di strumenti e metodologie didattiche adeguate per affrontare le specifiche difficoltà. 
  • Favorire l'autonomia dei ragazzi, in modo che possano raggiungere gli obiettivi prefissati senza necessariamente dipendere da un “mediatore”. 
  • Supportare i ragazzi e i bambini nello studio e nello svolgimento dei compiti, secondo obiettivi e metodologie concordate con gli insegnanti. Realizzare con gli insegnanti una programmazione didattica individualizzata, impiegando strategie compensative e dispensative, con particolare attenzione ai ragazzi che affrontano l’esame di licenza media. 
  • Sostenere i genitori dei ragazzi e dei bambini con dislessia, attraverso colloqui individuali ed incontri di formazione e confronto, che rispondano alle problematiche educative che i genitori vivono quotidianamente, fornendo loro alcune competenze specifiche, incoraggiandoli e favorendo il confronto tra i genitori stessi. 
  • Accompagnare e sostenere i soggetti attraverso percorsi extra-scolastici che valorizzino le loro capacità ed abilità. Rinforzare la propria autostima, favorendo la socializzazione e l’integrazione con il gruppo dei pari e con gli adulti. 
  • Sviluppare e potenziare la rete di collaborazione e consulenza tra gli operatori di “River-equipe”, gli psicologi, i neuropsichiatri, i logopedisti, gli operatori del centro educativo territoriale, la biblioteca interscolastica, le associazioni locali, le famiglie, gli insegnanti e la scuola in generale. 
  • La forza del progetto si è racchiusa nella concreta collaborazione tra le figure coinvolte e le famiglie dei ragazzi. Si è instaurata una collaborazione tale per cui, settimanalmente, gli insegnanti della scuola scambiano materiale didattico con gli operatori di “River-equipe” e si confrontano allo scopo di procedere insieme nel percorso dell’alunno, prestando attenzione alle sue esigenze sul piano degli apprendimenti e delle relazioni con i compagni

OBIETTIVI 

All’inizio del progetto si è valutato di tenere monitorati eventuali cambiamenti nelle abilità di lettura, in termini di correttezza e velocità di lettura di brano, parole e non parole, nella comprensione e in alcune variabili di tipo emotivo-motivazionale quali l’autostima, il cambiamento percepito, il disagio vissuto a scuola. Il presupposto di base della ricerca è stato quello di documentare quanto e in che modo l’esperienza laboratoriale possa avere avuto delle ripercussioni sulle abilità di lettura e sul benessere generale dei ragazzi. 



MATERIALI E METODI

Ai ragazzi sono stati proposti diversi strumenti, per la valutazione delle abilità di lettura e di alcune variabili emotivo-motivazionali associate allo studio. Le prove utilizzate sono le seguenti:

• Lettura : 

- velocità e correttezza di lettura di un brano (MT-2 ; Cornoldi, Colpo, MT, 1998); 

- velocità e correttezza di lettura di parole isolate (DDE-2 ; Sartori, Job, Tressoldi, 2007);

- velocità e correttezza di lettura di nonparole (DDE-2 ; Sartori, Job, Tressoldi, 2007);
- comprensione del brano (MT-2 ; Cornoldi, Colpo, MT, 1998);
• TMA : Test di Valutazione Multidimensionale dell’Autostima (Bruce A.Bracken,2003); 
• TVD: Test di Valutazione del Disagio e della Dispersione scolastica (Mancini e Gabrielli, 1998); 
• Questionario sulle conseguenze dei disturbi dell’apprendimento.



Di seguito i due moduli riservati alle famiglie dei ragazzi che sono stati selezionati per la partecipazione al laboratorio.
È necessario scaricare, compilare e consegnare presso la sede di Canalescuola entrambi i moduli: 




SCHEDA DI ISCRIZIONE LABORATORIO DI LAIVES:


SCHEDA DI ISCRIZIONE LABORATORIO DI BOLZANO:


VIDEO:
Canalescuola “Aiutami a fare da solo!”: la rete delle scuole dell’Alto Adige nei laboratori per alunni con dislessia
















































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